Invarianza idraulica: proteggere il territorio e prevenire il dissesto

L’invarianza idraulica è un principio essenziale nella gestione sostenibile del territorio, il cui scopo è prevenire l’aggravamento del rischio idraulico causato dagli interventi urbanistici e infrastrutturali. 

L’espansione delle aree edificate e l’impermeabilizzazione del suolo modificano il ciclo naturale dell’acqua, aumentando la probabilità di esondazioni e dissesti idrogeologici. Attraverso strategie mirate, l’invarianza idraulica consente di bilanciare lo sviluppo urbano con la tutela ambientale, garantendo che la quantità di acqua defluente resti invariata rispetto alle condizioni preesistenti.

In questo articolo approfondiremo il concetto di invarianza idraulica, i suoi principi, le sue applicazioni pratiche e le normative vigenti.

Indice

Che cos'è l'invarianza idraulica?

L’invarianza idraulica è un principio che mira a ridurre gli impatti idrologici derivanti dall’urbanizzazione.

Questo concetto si basa sul presupposto che qualsiasi intervento sul territorio non debba alterare il regime idrico preesistente, evitando incrementi di portata e volume delle acque meteoriche nei corpi idrici naturali.

In pratica, l’acqua piovana deve essere gestita in modo tale da contenere il rischio di allagamenti e dissesti idrogeologici.

L’urbanizzazione comporta un incremento delle superfici impermeabili, come strade, edifici e parcheggi, che riducono l’infiltrazione naturale dell’acqua nel terreno. Ciò determina un aumento della velocità e della quantità di deflusso superficiale, con conseguenze negative per i corsi d’acqua e le infrastrutture di drenaggio. 

L’invarianza idraulica prevede l’adozione di misure tecniche per mitigare questi effetti, preservando le condizioni idrauliche originarie.

Nel contesto normativo italiano, molte regioni hanno introdotto regolamenti specifici per garantire il rispetto di questo principio, imponendo l’uso di sistemi di ritenzione e infiltrazione delle acque meteoriche nei nuovi sviluppi urbanistici.

L’applicazione dell’invarianza idraulica riduce il rischio di esondazioni e contribuisce anche alla salvaguardia delle risorse idriche, favorendo il riutilizzo delle acque piovane e migliorando la qualità dell’acqua che raggiunge i fiumi e le falde sotterranee.

Impatto dell'urbanizzazione sul deflusso delle acque

L’espansione urbana altera profondamente il ciclo dell’acqua, influenzando negativamente l’equilibrio idrologico naturale. Quando le superfici naturali vengono sostituite da cemento e asfalto, la capacità del suolo di assorbire l’acqua piovana si riduce drasticamente. Di conseguenza il deflusso superficiale aumenta, generando picchi di portata più elevati nei fiumi e nei canali di scolo, incrementando il rischio di esondazioni e allagamenti urbani.

Le conseguenze di questa trasformazione sono molteplici:

  • da un lato, l’aumento del deflusso superficiale provoca l’erosione degli alvei fluviali e il trasporto incontrollato di sedimenti e inquinanti verso i corpi idrici ricettori;
  • dall’altro, la riduzione dell’infiltrazione compromette il ricarico delle falde acquifere, riducendo la disponibilità di risorse idriche sotterranee fondamentali per l’approvvigionamento idrico;
  • infine, la mancata gestione delle acque meteoriche può mettere sotto stress le infrastrutture urbane, sovraccaricando i sistemi fognari e aumentando il rischio di cedimenti strutturali e danni agli edifici.

L’invarianza idraulica rappresenta una soluzione strategica per contrastare questi problemi. 

Attraverso interventi mirati, come la realizzazione di bacini di laminazione, aree verdi drenanti e pavimentazioni permeabili, è possibile ridurre la velocità e la quantità di deflusso superficiale. Questi sistemi favoriscono la restituzione dell’acqua al terreno, limitando gli impatti negativi sul territorio e migliorando la resilienza delle città agli eventi meteorologici estremi.

urbanizzazione e invarianza idraulica

Invarianza idraulica vs. invarianza idrologica

L’invarianza idraulica viene spesso confusa con l’invarianza idrologica, ma si tratta di due concetti distinti.

L’invarianza idraulica riguarda il mantenimento delle portate di deflusso post-intervento uguali a quelle preesistenti, evitando aumenti di portata nei corsi d’acqua a valle.

L’invarianza idrologica, invece, si riferisce alla conservazione del bilancio idrico, assicurando che il volume totale di acqua che si infiltra, evapora o defluisce rimanga invariato.

In termini pratici, mentre l’invarianza idraulica si concentra sul controllo delle portate di picco attraverso sistemi di laminazione e rallentamento del deflusso, l’invarianza idrologica punta a garantire che l’acqua piovana venga gestita in modo naturale, favorendo il massimo assorbimento da parte del suolo.

Entrambi i principi sono fondamentali per la gestione sostenibile del territorio, ma richiedono strategie differenti e complementari per essere efficaci.

Il Fiume Natisone e l'Invarianza Idraulica

La Regione Friuli Venezia Giulia ha introdotto normative specifiche per l’applicazione dell’invarianza idraulica, con l’obiettivo di mitigare gli effetti dell’urbanizzazione e delle trasformazioni territoriali sul regime idrico.

Il Decreto del Presidente della Regione 27 marzo 2018, n. 083/Pres., stabilisce le modalità per garantire che i nuovi interventi edilizi e infrastrutturali non alterino l’equilibrio idraulico, promuovendo l’uso di soluzioni come l’impiego di materiali permeabili e la tutela delle aree boschive lungo i corsi d’acqua.

Nel caso del fiume Natisone, il Contratto di Fiume rappresenta uno strumento strategico per la gestione del bacino idrografico. Questo accordo tra enti locali, associazioni e cittadini evidenzia la necessità di realizzare interventi specifici, come bacini di laminazione e aree di espansione naturale, per contenere il rischio idraulico.

Attualmente, sono in corso studi e valutazioni tecniche per individuare le soluzioni più adatte a garantire la sicurezza idraulica del territorio, con l’obiettivo di sviluppare interventi efficaci e sostenibili nel medio-lungo termine.

Conclusione

L’invarianza idraulica è una strategia fondamentale per garantire un equilibrio tra sviluppo urbanistico e tutela ambientale.

L’adozione di misure efficaci per il controllo del deflusso delle acque meteoriche consente di prevenire fenomeni di dissesto idrogeologico e proteggere i corsi d’acqua naturali.

Nel caso del fiume Natisone, l’integrazione di soluzioni basate sulla natura e la collaborazione tra enti pubblici e privati sono elementi essenziali per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche. Investire in pratiche di pianificazione territoriale contribuirà a migliorare la resilienza del territorio ai cambiamenti climatici e a garantire un ambiente sicuro per le generazioni future.