La lontra eurasiatica (Lutra lutra) nel fiume Natisone: un ritorno alla biodiversità

La lontra eurasiatica (Lutra lutra) è un mammifero semi-acquatico appartenente alla famiglia dei mustelidi.

Questo animale, un tempo diffuso in tutta Europa, ha subito un drastico declino nel secolo scorso a causa della caccia, dell’inquinamento e della distruzione degli habitat fluviali.

Grazie a iniziative di conservazione e al miglioramento della qualità delle acque, la lontra sta lentamente tornando a popolare alcuni corsi d’acqua italiani, tra cui il fiume Natisone. Il suo ritorno rappresenta un segnale positivo per la biodiversità e la salute degli ecosistemi fluviali.

Le lontre sono animali estremamente adattabili, con un regime alimentare prevalentemente piscivoro. Sono ottime nuotatrici, grazie a un corpo affusolato, zampe palmate e una densa pelliccia impermeabile che le protegge dal freddo. Prediligono ambienti con acque pulite e abbondanza di rifugi naturali, come radici e grotte lungo le sponde.

Negli ultimi anni, l’avvistamento di lontre nel Natisone ha suscitato l’interesse degli esperti e delle comunità locali. Studi scientifici e monitoraggi hanno confermato la loro presenza, evidenziando un lento ma significativo ripopolamento della specie in questa area. Questo fenomeno si inserisce in un contesto più ampio di recupero ambientale e di protezione della fauna selvatica, che sta portando a risultati incoraggianti in diverse parti d’Italia.

Il fiume Natisone: caratteristiche e importanza ecologica

Il fiume Natisone nasce in Slovenia, nelle Alpi Giulie, e attraversa il Friuli-Venezia Giulia prima di confluire nel Torre e, successivamente, nel fiume Isonzo. Il suo corso, lungo circa 64 km, si snoda tra ambienti naturali variegati, caratterizzati da acque limpide, sponde rocciose e zone boschive che offrono riparo a numerose specie animali.

Questo fiume riveste un’importanza ecologica fondamentale. Le sue acque ospitano una ricca biodiversità, tra cui anfibi, rettili, uccelli acquatici e una varietà di pesci, come la trota marmorata e il barbo. La qualità dell’acqua e la disponibilità di habitat adatti sono elementi chiave per la presenza della lontra, che necessita di ambienti puliti e di abbondante cibo per sopravvivere.

Negli ultimi decenni, il Natisone ha subito diverse pressioni ambientali dovute all’attività umana. Progetti di riqualificazione ambientale hanno permesso un parziale ripristino dell’ecosistema fluviale, favorendo il ritorno di specie sensibili come la lontra. La tutela di questo corso d’acqua è fondamentale per la sopravvivenza della fauna locale. 

lontra nel fiume natisone

Il ritorno della lontra nel fiume Natisone

Dopo un’assenza di oltre mezzo secolo, la lontra è stata nuovamente avvistata lungo il corso del Natisone. Le prime segnalazioni risalgono agli ultimi anni, quando alcuni naturalisti hanno rilevato tracce inequivocabili della sua presenza, come impronte, escrementi e resti di pesci predati.

Questi indizi hanno portato a una serie di monitoraggi scientifici che hanno confermato la ricolonizzazione del fiume da parte della specie.

La specie un tempo era molto diffusa nelle zone umide del Friuli Venezia Giulia, ma la sua popolazione si è ridotta drasticamente nel corso del Novecento a causa dell’inquinamento da pesticidi.

Gli esperti attribuiscono questo ritorno a diversi fattori, tra cui il miglioramento della qualità delle acque e la riduzione dell’inquinamento. L’attuazione di normative più severe sulla caccia e la protezione degli habitat ha favorito la ripresa delle popolazioni di lontre in diverse regioni italiane.

Nel caso del Natisone, il ripristino di ambienti naturali lungo le sponde ha giocato un ruolo determinante, offrendo rifugi adeguati e risorse alimentari sufficienti.

Il ritorno della lontra rappresenta un successo per la conservazione della biodiversità.

La sua presenza è un indicatore biologico dello stato di salute del fiume: trattandosi di una specie sensibile alle alterazioni ambientali, il suo insediamento conferma un miglioramento generale dell’ecosistema fluviale.

Sfide e prospettive future per la conservazione

Nonostante il ritorno della lontra nel fiume Natisone sia un segnale positivo, la sua sopravvivenza a lungo termine non è garantita. Tra le principali minacce vi sono la frammentazione degli habitat, l’inquinamento residuo e i conflitti con le attività umane. 

Per garantire la tutela della lontra, sono necessarie misure di conservazione mirate, tra cui:

  • Il mantenimento della qualità delle acque attraverso controlli ambientali rigorosi;
  • La protezione delle aree ripariali per assicurare habitat adeguati alla specie;
  • La sensibilizzazione delle comunità locali per promuovere la convivenza con la fauna selvatica.

Il coinvolgimento della cittadinanza è essenziale per il successo di questi interventi. Programmi di educazione ambientale e campagne di monitoraggio partecipativo possono contribuire a una maggiore consapevolezza sulla necessità di proteggere la lontra e il suo habitat. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile garantire che questo affascinante animale possa continuare a vivere e prosperare lungo il fiume Natisone.