Scoprire il Fiume Natisone: intervista ad Andrea Mocchiutti

Per conoscere a fondo il meraviglioso fiume Natisone, abbiamo deciso di intervistare Andrea Mocchiutti, geologo, grande conoscitore del fiume ed  esperto in soccorso fluviale.

Andrea è anche il fondatore di Wild Valley, un’organizzazione dedicata alla promozione e valorizzazione del fiume, attraverso una varietà di attività outdoor.

Con la sua vasta esperienza e passione per il Natisone, Andrea ci guiderà alla scoperta delle peculiarità di questo fiume unico e ci offrirà preziosi consigli su come viverlo in modo sicuro e consapevole.

Come è nata Wild Valley e quali attività propone?

Wild Valley è nata dalla nostra passione per il fiume Natisone.

Alcuni anni fa, abbiamo deciso di scendere il fiume integralmente per i suoi 64 km utilizzando la tecnica del river trekking, che consiste nel camminare e nuotare all’interno del fiume.

Questa esperienza ha portato alla nascita di Wild Valley, un’organizzazione che combina divertimento e sicurezza nelle sue attività outdoor.

Proponiamo esperienze come la discesa in canoa, il river trekking, attività didattiche per scuole, progetti di team building, escursioni, e corsi di sicurezza fluviale.

Il nostro team è composto da giovani soccorritori fluviali con oltre 20 anni di esperienza nel monitoraggio ambientale e nell’analisi delle acque.

river trekking wild Valley

Puoi descrivere le caratteristiche del fiume Natisone e spiegare perché è così particolare?

Il fiume Natisone è unico grazie alla sua morfologia e alla roccia particolare in cui è scavato, chiamata conglomerato. Questa roccia, formata da ghiaia cementata dal carbonato di calcio, crea canyon con pareti aggrottate, grotte e passaggi che rendono il fiume incredibilmente affascinante.

Visitatori che giungono da tutta Europa rimangono stupefatti di fronte alla sua bellezza e dalla sua unicità.

Qual è il rapporto ideale che dovremmo avere con il fiume?

Il fiume è un nostro amico e un luogo meraviglioso che collega la montagna al mare nella nostra regione. È importante vivere il fiume serenamente, riconoscendo e rispettando le sue regole, che sono:

  1. conoscere il fiume: informarsi sulle sue caratteristiche specifiche e sui luoghi potenzialmente pericolosi. È importante sapere se e dove si potrebbero incontrare correnti forti, mulinelli e aree di rapide. Frequentare il fiume significa collaborare con associazioni locali, pescatori, scuole e comunità sportive: tutto ciò aiuta a comprendere meglio le sue dinamiche. Questo include anche conoscere la sua flora e fauna, la storia del territorio e le migliori pratiche per preservare l’ecosistema. Essere preparati e consapevoli dei rischi contribuisce a una fruizione sicura e rispettosa del fiume;
  2. essere ben equipaggiati: utilizzare sempre giubbotti salvagente, caschi e mute per la sicurezza, se svolgiamo attività speciali. Durante il river trekking, per esempio, la muta protegge dal freddo, mentre il casco e il giubbotto salvagente garantiscono la sicurezza;
  3. monitorare il tempo e i livelli del fiume: consultare le previsioni meteo e controllare i misuratori di livello idrometrico installati dalla Protezione Civile (i dati sono rilevabili dal sito web della protezione civile). Questi strumenti ci aiutano a capire se l’acqua sta salendo e se è sicuro rimanere nel fiume;
  4. adottare comportamenti sicuri: evitare di avventurarsi in tratti difficili senza la dovuta preparazione e attrezzatura. Non cercare mai di sfidare la forza del fiume, poiché può essere pericoloso.

Queste regole aiutano a godere appieno delle attività fluviali in modo sicuro e consapevole, promuovendo un rispetto reciproco tra noi e l’ambiente fluviale. Vivere il fiume con passione significa anche rispettarne le dinamiche e saper riconoscere i segnali di pericolo, così da poter intervenire tempestivamente e prevenire incidenti.

Quali sono i principali pericoli dei fiumi e come possiamo affrontarli?

Uno dei concetti chiave per comprendere il comportamento dei fiumi è il dinamismo. A differenza del mare o dei laghi, un fiume è in continuo movimento. Se qualcuno cade in un fiume, è importante anticiparlo correndo verso valle e cercando di stare davanti a lui per poterlo soccorrere efficacemente. In caso di piena improvvisa, è cruciale raccogliere le proprie cose e uscire dal fiume rapidamente, evitando comportamenti rischiosi. Consultare le previsioni meteo e monitorare i livelli idrometrici sono altre precauzioni fondamentali.

Quali sono le precauzioni da prendere in considerazione quando si frequenta il fiume Natisone?

È importante osservare il livello dell’acqua e definire un elemento di riferimento quando si arriva sulla sponda: per esempio incastrando un bastoncino tra due sassi. Se il livello dell’acqua cambia o il suo colore diventa torbido dobbiamo allertarci, in quanto questi potrebbero essere segnali di una piena imminente.

Per evitare situazioni pericolose è essenziale prestare attenzione ai punti del fiume con forti correnti, onde e mulinelli, specialmente vicino alle rocce.

In caso di temporali o piene primaverili e autunnali, è necessario monitorare attentamente le condizioni del fiume e allontanarsi se notiamo cambiamenti insoliti.

Puoi parlarci del River trekking e delle emozioni che suscita?

Il river trekking è una tecnica che prevede la discesa dei fiumi senza corde, utilizzando solo un giubbotto salvagente, un casco e una muta se l’acqua è fredda. Consiste nel lasciarsi trasportare dalla corrente, nuotare e scendere con il ritmo del fiume. Questa attività permette di ammirare il fiume dall’interno, scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo e di emozionante. Il contatto diretto con l’acqua e con la natura circostante offre un’esperienza unica, che combina avventura e tranquillità. Attraversando piccole rapide, grotte e tratti tranquilli, i partecipanti vivono momenti di pura emozione e scoperta, immergendosi completamente nell’ambiente fluviale e osservandolo da una prospettiva privilegiata.

Ci sono progetti futuri per migliorare l'esperienza sul fiume Natisone?

All’interno del Contratto di Fiume Natisone, abbiamo proposto l’inserimento di passaggi per le canoe, una soluzione adottata in tutta Europa da molti anni. Attualmente, due briglie nel fiume Natisone, una a Borgo Brossana e l’altra a valle del Ponte del Diavolo, impediscono il percorso completo in canoa. La realizzazione di scivoli per canoe permetterà di effettuare l’intero percorso e di passare sotto il Ponte del Diavolo, offrendo un’esperienza unica.

Questi scivoli non solo faciliteranno il passaggio delle canoe, ma garantiranno anche la continuità fluviale per la fauna, superando le barriere antropiche esistenti.

Questa iniziativa non solo valorizzerà l’esperienza dei canoisti, ma contribuirà anche alla conservazione dell’ecosistema fluviale, permettendo una migliore connessione tra le diverse aree del fiume e offrendo nuove opportunità di esplorazione e avventura.